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martedì 20 ottobre 2009

Una visita al Museo dei Fischietti di Massignano

E’ una bella storia quella che ci racconta Marino Mecozzi, Sindaco di Massignano. E’ la storia di un paese sulle colline marchigiane che conta poco più di 1.600 anime, e che come tanti dei nostri piccoli centri rischiava di andare incontro ad un impoverimento della sua vita sociale e culturale. Massignano ha però trovato la forza di reagire e scongiurare il possibile declino. E se questo è vero, parte del merito va anche…ai fischietti in terracotta!

Marino inizia il suo racconto da quando, 5 anni fa, è stato eletto sindaco per la prima volta. In quegli anni erano molti per il paese i segnali di crisi: l’unico bar aveva già chiuso, e anche ufficio postale e scuola rischiavano di fare un’analoga fine. Dopo essersi interrogato a lungo su come rilanciare Massignano, il Sindaco ebbe l’intuizione che per dare ai concittadini una scossa, un segnale che le cose dovevano e potevano cambiare, bisognava ripartire dalle tradizioni locali. E la produzione di fischietti, pipe e utensili in terracotta è un pezzo importante della storia e identità locale di Massignano, un tempo noto come ù paese dè cuccià (il paese dei vasai).

Per lo meno dalla seconda metà del XIX° secolo quella della terracotta è stata infatti una industria fiorente a Massignano. Si trattava di decine di botteghe a conduzione familiare che rifornivano i mercati di una ampia area delle Marche e dell’Abruzzo. Lo testimonia inequivocabilmente anche la toponomastica di vie e località come “borgo Vasai”, o “contrada Cocciari”. Dal dopoguerra c’è stato un declino di queste attività artigianali, e le ultime botteghe hanno chiuso già da qualche decennio.

Così si è fatta strada l’idea di un museo che contribuisse a valorizzare il territorio e a far nascere l’interesse verso Massignano anche a livello culturale e turistico.
Inizialmente non sono mancati gli ostacoli, come la limitatezza delle risorse, la difficoltà di raccogliere i pezzi, ma anche l'iniziale scetticismo di una parte del paese - forse disilluso rispetto alla capacità della politica di gestire processi di reale cambiamento e sviluppo della comunità. Ci è voluta insomma parecchia testardaggine da parte del Sindaco e di chi sin dall'inizio ha creduto nel Museo, ma a conti fatti si è trattato di una scommessa vinta.
Alla fine anche la cittadinanza ha aderito con entusiasmo: la collezione del museo è stata messa insieme grazie ad una sorta di “sottoscrizione popolare”: i cittadini si sono infatti mobilitati ed hanno messo a disposizione i pezzi “di famiglia” che ciascuno di loro custodiva gelosamente in casa.

Anche molti collezionisti ed appassionati della ceramica sonora hanno accolto con entusiasmo il progetto del Museo, sostenendolo, arricchendolo con una serie di prestiti e donazioni, e partecipando numerosi alla sua inaugurazione avvenuta a luglio 2008. Tra gli altri erano presenti rappresentanti delle associazioni Anemos e di Genius Loci di Matera. Il Sindaco parla con gratitudine di queste persone, che per lui sono diventate dei veri e propri amici. Ricorda anche come ancora oggi grandi e piccoli collezionisti che visitano il museo portano spesso in dono uno o più fischietti, per contribuire a rendere la collezione sempre più ricca ed interessante.

Oggi il Museo civico dei fischietti, delle pipe e delle terracotte di Massignano è una piccola ma affascinante realtà, visitata ogni anno da numerosi appassionati e da molte scolaresche. La raccolta è divisa in due sezioni: la prima è dedicata alla terracotta popolare, ed ospita recipienti e stoviglie in terracotta caratteristiche dell'artigianato massignanese; la seconda è dedicata ai fischietti – provenienti non solo dalle Marche ma da numerose regioni italiane – e alle sorprendenti pipe – una peculiarità della produzione locale.

Per valorizzare il Museo, ogni anno a luglio si tiene una rassegna che vede la partecipazione di appassionati ed artisti provenienti da tutta Italia.
Un contributo importante lo da anche l'associazione Massignano Ceramica, che da oltre 20 anni continua il suo lavoro per mantenere viva la tradizione artigianale, riprendendo e dando continuità – anche se a livello amatoriale – a quello che un tempo era il mestiere della terracotta.

Il Paese ed il suo Sindaco non si accontentano di questi primi successi: il progetto è quello di trovare spazi più ampi ed adeguati ad ospitare una collezione alla quale ormai sta stretta la pur suggestiva sede ricavata all'interno del Comune.

Al di là del suo bel Museo, Massignano è oggi un paese che si è rimesso in moto ed è in via di rilancio. La chiusura dei servizi è per ora scongiurata; la popolazione è in lieve aumento, scuola e ufficio postale sono ancora attive. Due giovani hanno ripreso in gestione il bar, e pur di tenere aperta la macelleria il Sindaco ha convinto il calzolaio a cimentarsi in questo nuovo mestiere.
La cittadinanza sembra avere premiato l'impegno di Marino Mecozzi, rieleggendolo con una maggioranza amplissima per il secondo mandato.

Se doveste passare da quelle parti vi consigliamo caldamente di non farvi sfuggire una visita a Massignano, per vedere il suo museo e godere della squisita ospitalità dei suoi cittadini. E se accettate il nostro consiglio…magari contribuite anche voi ad arricchire la collezione donando un fischietto!

Lo studio più completo (ma purtroppo esaurito) sulla locale tradizione artigianale è quello di Vito Giovannelli, Fischietti in terracotta di Ripatransone e Massignano, Editrice Italica, Pescara – Sibilus, Caltagirone 2000.
Interessanti informazioni sono reperibili anche nello studio disponibile presso il Museo: Maria Laureti (curatrice), Le cocce. Dalla tradizionale attività dei vasai massignanesi ad oggi, Amministrazione Comunale ed Associazine Massignano Ceramica, Massignano 2005.
Esempi di locali manufatti in terracotta sono visibili anche presso il museo parrocchiale di Massignano.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' bello che il Primo Cittadino cerchi di riportare in vita le tradizioni del suo paese...Non si deve mai dimenticare da dove si viene per sapere dove si vuol andare...Buon lavoro !

Tina ha detto...

Vero! Le radici per il nostro futuro sono da ricercare nel nostro passato!
Grazie per la visita al blog e per il commento.

roberto ha detto...

sono passato la scorsa estate per visitare il museo ma l'ho trovato chiuso senza nessuna indicazione di orari ed altro sarei anche disposto a sobbarcarmi una nuova trasferta se qualcuno gentilmente fosse in grado di indicarmi le aperture e gli orari grazie e auguri per la vostra lodevole e coraggiosa iniziativa

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