
"La storia dell’uomo ha avuto inizio da una manciata di argilla il cui soffio divino diede vita al primo uomo, Adamo, il cui nome significa appunto argilla rossa.
L’argilla è stata da sempre il materiale creativo per eccellenza, diffuso in tutto il mondo e tuttora in grado di interessare bambini, artisti e ricercatori. Tanto docile nelle mani di chiunque la lavori da poter assumere le forme del pensiero, questa materia umida si lascia schiacciare, stringere, appallottolare, stendere; capace di registrare fedelmente un’impronta, diventare calco, essa può essere sbriciolata, arrotolata in serpentelli, bucata: la creta è infinitamente plasmabile con facilità e velocità da tutti ma per ognuno il foggiare un oggetto assume significati diversi.
Nelle mani di un bambino l’argilla regala il puro piacere di plasmare, nelle mani di un’artista essa permette la ricchezza creativa della terza dimensione, nel pensiero del poeta il foggiare la creta è un atto che dà la vita : nella mani di Tony Montemurro l’argilla è tutte queste cose insieme.
Infatti, come Tony ci ha raccontato, il modellare l’argilla in età adulta ha rappresentato il ritorno ad un’esperienza ed un’emozione fortissima recuperata dalla sua infanzia, quando, nei vicinati dei Sassi, egli amava modellare la creta all’aperto per creare presepi ed altri oggetti ornamentali.
Come allora, come se il tempo non fosse passato, ha realizzato i lavori in mostra utilizzando sia strumenti rudimentali da lui creati sia le nude mani. La spinta interiore è stata il voler dare una tridimensionalità ai soggetti presenti nei suoi quadri. Ed infatti non mancano soggetti che si riferiscono alla festa della Bruna o i comignoli dei Sassi, o ancora uomini e donne intenti ai lavori del quotidiano. Ma vi sono pezzi che gli hanno consentito di sbizzarrirsi come faceva da bambino: gli elefanti con acrobati e buffoni, i salvadanai in via di estinzione e tanti altri soggetti arricchiti da uno o più fischietti."
TINA FESTA