Pubblichiamo la lettera di Pietro Clemente presidente del Simbdea.... e non aggiungiamo altre parole.... ci sentiamo così piccoli ed impotenti di fronte a così grandi catastrofi!
Per l'Abruzzo
Per l'Abruzzo
Alla gente dei musei, delle culture e delle musiche popolari, alle associazioni museali e culturali amiche,
la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demo-Etno-Antropologici partecipa al dolore delle popolazioni abruzzesi e in particolare aquilane per il terribile insulto alle persone, alla vita quotidiana e alle risorse storiche e monumentali subìto con il terremoto. Si sente vicina con tutti i suoi iscritti e gli amici di tanti percorsi nei beni culturali, gli studenti di antropologia di tutti i corsi ed indirizzi dell’antropologia del patrimonio, i direttori dei piccoli e grandi musei etnografici al dramma che emerge dal profondo della terra e travolge la storia, la vita, che produce morte e distruzione come la guerra.
Impossibile sottovalutare la portata della distruzione, la grandezza del bilancio dei morti, la portata del lutto e del comune cordoglio. Dalle rovine in cui sono coinvolti studenti e cittadini, giovani e anziani, lavoratori immigrati dai vari sud del mondo si coglie la volontà di resistere, il desiderio di rinascere, la speranza di ritrovare identità e senso alla città e alla vita di tutti i giorni, ma si sente anche l’incubo dell’abbandono e della solitudine nelle parole della gente che ha perso tutto e che vive accampata.
Come fu per il Piemonte dell’alluvione, il Friuli, l’Umbria, l’Irpinia del terremoto, noi antropologi del museo sentiamo tutta la forza del legame che ci connette con le culture regionali, che fanno l’Itala gente dalle molte vite che è stata la forza dell’Italia molteplice, e sentiamo nel dramma che a questa Italia si sono aggiunte nuove comunità che portiamo con noi, solidali e fraterne nel lavoro e ora nel dolore,le comunità dei migranti. Che siamo in un’epoca di una nuova storia e di nuovi solidali incontri della itala gente dalla molte vite.
L’Abruzzo della narrativa orale, delle feste, delle transumanze e delle emigrazioni, dei cibi, dei tappeti, delle donne delle montagne e della costa, della gioielleria e degli amuleti, della pastorizia e dei parchi, della storia e della letteratura ci è tutto presente come parte del nostro cuore e della nostra anima di studiosi e valorizzatori delle culture locali, come ci è presente l’Abruzzo dei giovani, delle nuove tendenze, dei nuovi migranti, della Università così colpita nella sua vita e nei suoi simboli dal terremoto, dell’Archivio di Stato distrutto e ferito anche nel personale, del patrimonio culturale e storico dilaniato.
Intendiamo proporre, insieme con ICOM –Italia e la Conferenza delle Associazioni museali Italiane, una iniziativa di sostegno, collaborazione, amicizia solidale con i musei abruzzesi, con le Università abruzzesi, con le associazioni culturali, per partecipare a una opera comune di nuovo radicamento. Abruzzo dentro di noi, come fu detto per la Spagna straziata dalla guerra civile, e poi per la Lucania di Levi e di De Martino, come fu per il Friuli, il Piemonte, La Val Nerina e l’Irpinia, nel dolore e nello sgomento riconosciamo parte essenziale del nostro mondo globale e locale un luogo senza la cui particolarità la nostra identità perderebbe senso, e viviamo ora, nel dramma, l’Abruzzo come una ‘ patria culturale’ condivisa, che sentiamo dentro e di cui siamo parte.
Impossibile sottovalutare la portata della distruzione, la grandezza del bilancio dei morti, la portata del lutto e del comune cordoglio. Dalle rovine in cui sono coinvolti studenti e cittadini, giovani e anziani, lavoratori immigrati dai vari sud del mondo si coglie la volontà di resistere, il desiderio di rinascere, la speranza di ritrovare identità e senso alla città e alla vita di tutti i giorni, ma si sente anche l’incubo dell’abbandono e della solitudine nelle parole della gente che ha perso tutto e che vive accampata.
Come fu per il Piemonte dell’alluvione, il Friuli, l’Umbria, l’Irpinia del terremoto, noi antropologi del museo sentiamo tutta la forza del legame che ci connette con le culture regionali, che fanno l’Itala gente dalle molte vite che è stata la forza dell’Italia molteplice, e sentiamo nel dramma che a questa Italia si sono aggiunte nuove comunità che portiamo con noi, solidali e fraterne nel lavoro e ora nel dolore,le comunità dei migranti. Che siamo in un’epoca di una nuova storia e di nuovi solidali incontri della itala gente dalla molte vite.
L’Abruzzo della narrativa orale, delle feste, delle transumanze e delle emigrazioni, dei cibi, dei tappeti, delle donne delle montagne e della costa, della gioielleria e degli amuleti, della pastorizia e dei parchi, della storia e della letteratura ci è tutto presente come parte del nostro cuore e della nostra anima di studiosi e valorizzatori delle culture locali, come ci è presente l’Abruzzo dei giovani, delle nuove tendenze, dei nuovi migranti, della Università così colpita nella sua vita e nei suoi simboli dal terremoto, dell’Archivio di Stato distrutto e ferito anche nel personale, del patrimonio culturale e storico dilaniato.
Intendiamo proporre, insieme con ICOM –Italia e la Conferenza delle Associazioni museali Italiane, una iniziativa di sostegno, collaborazione, amicizia solidale con i musei abruzzesi, con le Università abruzzesi, con le associazioni culturali, per partecipare a una opera comune di nuovo radicamento. Abruzzo dentro di noi, come fu detto per la Spagna straziata dalla guerra civile, e poi per la Lucania di Levi e di De Martino, come fu per il Friuli, il Piemonte, La Val Nerina e l’Irpinia, nel dolore e nello sgomento riconosciamo parte essenziale del nostro mondo globale e locale un luogo senza la cui particolarità la nostra identità perderebbe senso, e viviamo ora, nel dramma, l’Abruzzo come una ‘ patria culturale’ condivisa, che sentiamo dentro e di cui siamo parte.
Pietro ClementePresidente Simbdea